Intervento alla tavola rotondo Servizi di e-learning per il supporto alla didattica, Argenta. La Tavola Rotonda parte da una breve presentazione dei possibili usi delle tecnologie analizzandole sia come fondamento tecnologico delle metodologie per la formazione a distanza e on line sia come valore aggiunto nella formazione tradizionale d'aula.
intervento di Paolo Ferri
Il Blog per discutere del Volume La Scuola Digitale Bruno Mondaodori Milano 2008 - paolo.ferri@unimib.it
venerdì 18 gennaio 2008
lunedì 14 gennaio 2008
Video Presentazione del volume
La video presentazione del volume
per approfondimenti e materiali sull'e-learning e la formazione digitale
http://www.slideshare.net/paoloferri/slideshows
per approfondimenti e materiali sull'e-learning e la formazione digitale
http://www.slideshare.net/paoloferri/slideshows
martedì 8 gennaio 2008
La premessa del Volume
Paolo Maria Ferri
La scuola digitale
Come le tecnologie cambiano la scuola e la formazione
Bruno Mondadori
Indice
Premessa
1. You Too: il Web 2.0 e la necessità di una
nuova alfabetizzazione multicodicale
1.1 Caso Il Web 2.0 e i nuovi strumenti del comunicare
1.2. Che cos’è la nuova rivoluzione digitale: la società della conoscenza e della formazione
1.3. La società informazionale e il capitalismo culturale
1.4. La rivoluzione crossmediale e la formazione
1.5. Da Gutenberg al digitale: la formazione oltre il libro e oltre l’aula
1.6. Quale nuova alfabetizzazione per l’ambiente digitale esteso della formazione
2. Reinventare la scuola per i digital native. Il megacambiamento tecnologico
2.1. Caso Da Wikipedia a Wikiversity: un esempio di come la tecnologia cambia gli strumenti
e il modo della formazione
2.2. I “new millennium learner”: come studiarli
2.3. Gutenberg native e digital native
2.4. La differenza nelle modalità di rappresentare, conoscere e apprendere il mondo
3. Lo spazio fisico dell’apprendimento: Premessa
come la tecnologia può trasformare
gli spazi della scuola
3.1. Caso Snæfellsnes Comprehensive Upper Secondary School, 2004-2005
3.2. La leva tecnologica come strumento per abbattere i muri
3.3. Abbattere i muri: le trasformazioni degli spazi cognitivi architettonici e fisici della scuola
4. Abbattere il muro tra le generazioni: come devono cambiare le politiche scolastiche e la formazione degli insegnanti
4.1. Caso Il consorzio IUL per la formazione in servizio degli insegnanti
4.2. La multimedialità nella scuola italiana: genesi, storia e sviluppo di un’incomprensione
Tutti i diritti riservati
© 2008, Pearson Paravia Bruno Mondadori S.p.A.
www.brunomondadori.com
Premessa
"La scuola digitale" si propone di analizzare, attraverso la presentazione di una serie di esperienze europee e internazionali, il megacambiamento che il rapporto tra scuola, formazione e Information and Communication Technology sta generando. Una “rivoluzione” che coinvolge tutti gli aspetti del sistema formazione e del sistema scuola, tanto da rischiare di rendere, percerti versi, obsoleto il modo di intendere e praticare l’insegnamento e l’apprendimento propri della scuola italiana. I recenti dati dell’indagine OCSE-PISA 2006- 2007 mettono in rilievo, per esempio, come l’infrastrutturazione tecnologica della scuola vada a incidere in maniera rilevante tanto sulle modalità di apprendimento quanto sulle modalità di insegnamento. La questione supera, e di molto, sia il problema della diffusione dei computer nelle classi sia quello dell’addestramento degli insegnanti e dei formatori al loro uso. La formazione e la scuola digitali, infatti, ridisegnano i propri spazi fisici oltre che pedagogici, epistemologici e relazionali. In tutta Europa, purtroppo non in Italia, cadono i muri, le classi vengono ridisegnate o abolite, nascono open space e laboratori per i lavori di piccolo gruppo, la didattica prosegue fuori dallo spazio della scuola all’interno delle classi virtuali, le enciclopedie analogiche vengono sostituite da Wikipedia. In una parola, lo spazio fisico dell’apprendere si rimodella sulle nuove opportunità offerte dalla tecnologia. Anche lo spazio sociale della scuola.
La comunicazione digitale sta infatti tessendo attorno ai luoghi fisici della formazione una struttura di relazioni formative “fuori le mura”, che diventa lo strumento per la costruzione di una comunità di pratiche tra i soggetti coinvolti nel sistema (allievi, insegnanti, genitori, imprese, università), capaci di ideare e realizzare una nuova modalità d’interazione formativa e di comunicazione educativa. Lo spazio dell’apprendere e la tipologia di oggetti culturali che costituiscono il mix formativo vengono ridefiniti: non più lezioni frontali e libri, ma Internet, iPod, lavagne digitali e classi virtuali si affiancano e trasformano le modalità “gutenberghiane” dell’apprendimento. I giovani, infatti, ricevono dagli ambienti soprattutto extrascolastici importanti stimoli e sollecitazioni all’uso dei nuovi media (si pensi al cellulare o al PC che in larga misura usano a casa), che rappresentano un serbatoio di esperienze e conoscenze per la scuola stessa, e che modificano radicalmente il rapporto fra educazione formale e informale. Alla luce di questa premessa, emergono molte domande che chiedono alle politiche scolastiche e della formazione una risposta urgente: come colmare il divario che si è aperto in questo come in altri campi tra l’Italia e i paesi più avanzati d’Europa? Come trasformare la dimensione mediale di un ambiente educativo e formativo come la scuola? In che modo può funzionare concretamente una scuola senza classi in termini di orario, programmazione, attività, ruolo dei docenti, organizzazione? Come si organizzano gli studenti (rispetto alle età, alle promozioni o bocciature, alle capacità)? Come si organizzano le discipline? Come utilizzare i contenuti digitali nella didattica?
In sintesi il volume prova a offrire alcune risposte ricavate dall’analisi di casi internazionali e pone ai decisori politico-istituzionali, così come ai protagonisti del sistema scuola, il problema concreto e urgente della trasformazione organizzativa e didattica di tutta la scuola italiana. si trasforma, il suo carattere di “medium sociale” assume nella nuova prospettiva digitale un volto nuovo.
La scuola digitale
Come le tecnologie cambiano la scuola e la formazione
Bruno Mondadori
Indice
Premessa
1. You Too: il Web 2.0 e la necessità di una
nuova alfabetizzazione multicodicale
1.1 Caso Il Web 2.0 e i nuovi strumenti del comunicare
1.2. Che cos’è la nuova rivoluzione digitale: la società della conoscenza e della formazione
1.3. La società informazionale e il capitalismo culturale
1.4. La rivoluzione crossmediale e la formazione
1.5. Da Gutenberg al digitale: la formazione oltre il libro e oltre l’aula
1.6. Quale nuova alfabetizzazione per l’ambiente digitale esteso della formazione
2. Reinventare la scuola per i digital native. Il megacambiamento tecnologico
2.1. Caso Da Wikipedia a Wikiversity: un esempio di come la tecnologia cambia gli strumenti
e il modo della formazione
2.2. I “new millennium learner”: come studiarli
2.3. Gutenberg native e digital native
2.4. La differenza nelle modalità di rappresentare, conoscere e apprendere il mondo
3. Lo spazio fisico dell’apprendimento: Premessa
come la tecnologia può trasformare
gli spazi della scuola
3.1. Caso Snæfellsnes Comprehensive Upper Secondary School, 2004-2005
3.2. La leva tecnologica come strumento per abbattere i muri
3.3. Abbattere i muri: le trasformazioni degli spazi cognitivi architettonici e fisici della scuola
4. Abbattere il muro tra le generazioni: come devono cambiare le politiche scolastiche e la formazione degli insegnanti
4.1. Caso Il consorzio IUL per la formazione in servizio degli insegnanti
4.2. La multimedialità nella scuola italiana: genesi, storia e sviluppo di un’incomprensione
Tutti i diritti riservati
© 2008, Pearson Paravia Bruno Mondadori S.p.A.
www.brunomondadori.com
Premessa
"La scuola digitale" si propone di analizzare, attraverso la presentazione di una serie di esperienze europee e internazionali, il megacambiamento che il rapporto tra scuola, formazione e Information and Communication Technology sta generando. Una “rivoluzione” che coinvolge tutti gli aspetti del sistema formazione e del sistema scuola, tanto da rischiare di rendere, percerti versi, obsoleto il modo di intendere e praticare l’insegnamento e l’apprendimento propri della scuola italiana. I recenti dati dell’indagine OCSE-PISA 2006- 2007 mettono in rilievo, per esempio, come l’infrastrutturazione tecnologica della scuola vada a incidere in maniera rilevante tanto sulle modalità di apprendimento quanto sulle modalità di insegnamento. La questione supera, e di molto, sia il problema della diffusione dei computer nelle classi sia quello dell’addestramento degli insegnanti e dei formatori al loro uso. La formazione e la scuola digitali, infatti, ridisegnano i propri spazi fisici oltre che pedagogici, epistemologici e relazionali. In tutta Europa, purtroppo non in Italia, cadono i muri, le classi vengono ridisegnate o abolite, nascono open space e laboratori per i lavori di piccolo gruppo, la didattica prosegue fuori dallo spazio della scuola all’interno delle classi virtuali, le enciclopedie analogiche vengono sostituite da Wikipedia. In una parola, lo spazio fisico dell’apprendere si rimodella sulle nuove opportunità offerte dalla tecnologia. Anche lo spazio sociale della scuola.
La comunicazione digitale sta infatti tessendo attorno ai luoghi fisici della formazione una struttura di relazioni formative “fuori le mura”, che diventa lo strumento per la costruzione di una comunità di pratiche tra i soggetti coinvolti nel sistema (allievi, insegnanti, genitori, imprese, università), capaci di ideare e realizzare una nuova modalità d’interazione formativa e di comunicazione educativa. Lo spazio dell’apprendere e la tipologia di oggetti culturali che costituiscono il mix formativo vengono ridefiniti: non più lezioni frontali e libri, ma Internet, iPod, lavagne digitali e classi virtuali si affiancano e trasformano le modalità “gutenberghiane” dell’apprendimento. I giovani, infatti, ricevono dagli ambienti soprattutto extrascolastici importanti stimoli e sollecitazioni all’uso dei nuovi media (si pensi al cellulare o al PC che in larga misura usano a casa), che rappresentano un serbatoio di esperienze e conoscenze per la scuola stessa, e che modificano radicalmente il rapporto fra educazione formale e informale. Alla luce di questa premessa, emergono molte domande che chiedono alle politiche scolastiche e della formazione una risposta urgente: come colmare il divario che si è aperto in questo come in altri campi tra l’Italia e i paesi più avanzati d’Europa? Come trasformare la dimensione mediale di un ambiente educativo e formativo come la scuola? In che modo può funzionare concretamente una scuola senza classi in termini di orario, programmazione, attività, ruolo dei docenti, organizzazione? Come si organizzano gli studenti (rispetto alle età, alle promozioni o bocciature, alle capacità)? Come si organizzano le discipline? Come utilizzare i contenuti digitali nella didattica?
In sintesi il volume prova a offrire alcune risposte ricavate dall’analisi di casi internazionali e pone ai decisori politico-istituzionali, così come ai protagonisti del sistema scuola, il problema concreto e urgente della trasformazione organizzativa e didattica di tutta la scuola italiana. si trasforma, il suo carattere di “medium sociale” assume nella nuova prospettiva digitale un volto nuovo.
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